Al Sundance Film Festival applausi per “The Truffle Hunters”, il racconto sui cacciatori di tartufi

By Roberto Fiori

La critica americana ha apprezzato l’opera sui trifolau con un’accoglienza calorosa. Attesa per il verdetto della giuria

La critica americana ha accolto «The Truffle Hunters» con grande favore. «Fragrante e delizioso» scrive The Hollywood Reporter dopo aver visto la premiére del docufilm in concorso al Sundance Film Festival, il festival di cinema indipendente fondato da Robert Redford, nello Utah. «Un viaggio cinematografico delizioso e malinconico nel leggendario mondo dei cacciatori di tartufi nel Nord Italia che allieta gli occhi e solletica le papille gustative» aggiunge Variety. Entrambi i magazine citano un altro docufilm, «Honeyland», dedicato a una infaticabile apicoltrice macedone. Un paragone benaugurante, perché il film macedone ha ricevuto due nomination all’Oscar e premi internazionali.

«"The Truffle Hunters" - ha detto Michael Dweck, che ha firmato la regia insieme con Gregory Kershaw - è ambientato nelle foreste segrete del Nord Italia, dove un gruppo sempre più piccolo di allegri vecchietti con i loro fedeli cani cercano l’ingrediente più costoso del mondo, il tartufo bianco d’Alba. Le loro storie formano un racconto fiabesco di vita reale che celebra la passione umana in una terra fragile che sembra dimenticata nel tempo». Il presidente della Regione, Alberto Cirio: «Vedere 500 americani che assistono con i sottotitoli in inglese alla storia dei trifolau che parlano in piemontese è stato emozionante. Credo che il film abbia toccato le corde giuste raccontando un mondo così particolare». Il docufilm segue le vicende di quattro trifolau tra Langa e Monferrato a Roddino, S. Stefano Belbo, Montegrosso d’Asti e Cisterna, più quella del commerciante di tartufi Gianfranco Curti, titolare di Tartufi Ponzio Alba. «Quasi una ricerca antropologica - dice Mauro Carbone, direttore Atl Langhe Monferrato Roero e Centro nazionale studi tartufo -. Un’opera lucida e commovente, fotografia nitidissima di un mondo che dimostra resilienza malinconica e audace. Accoglienza calorosa, ora vedremo il giudizio della giuria».

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